6 Febbraio 2025
Il 2025 segna un’importante evoluzione nel quadro normativo delle startup innovative, con l’introduzione di misure che ridefiniscono le condizioni di accesso ai benefici previsti dalla legge e rafforzano gli incentivi, anche per gli investitori. L’aggiornamento normativo deriva principalmente dalla Legge 193/2024 (“Legge annuale per il mercato e la concorrenza 2023”) (“DDL Concorrenza 2023”) e dalla Legge 162/2024 (“Disposizioni per la promozione e lo sviluppo delle start-up e delle piccole e medie imprese innovative mediante agevolazioni fiscali e incentivi agli investimenti” nota anche come “Legge Centemero”).
Un quadro normativo in evoluzione: le principali novità
Il cosiddetto Startup Act, introdotto con il Decreto Crescita 2.0 (D.L. 179/2012), ha fornito negli anni un supporto fondamentale alla nascita e crescita delle startup in Italia. Al fine di adeguare la normativa alle Direttive europee e all’evoluzione del mercato, la Legge sulla Concorrenza 2024 ha introdotto alcune modifiche significative, che riguardano principalmente i requisiti per la qualifica di startup innovativa.
Le startup innovative sono società di capitali, comprese quelle costituite in forma cooperativa, che operano principalmente o prevalentemente nello sviluppo, produzione e commercializzazione di prodotti o servizi innovativi ad alto valore tecnologico.
Per essere definita startup innovativa, l’impresa – costituita da meno di cinque anni – deve essere una micro, piccola o media impresa. Con la nuova legge sono escluse le startup che prevalentemente offrono servizi di consulenza o agiscono come agenzie per evitare entità “fittizie”. Inoltre, la start-up deve possedere uno dei seguenti requisiti:
- le spese in ricerca e sviluppo devono essere almeno del 15% del maggiore valore tra costo e valore di produzione;
- un terzo della forza di lavoro deve svolgere attività di ricerca universitaria oppure due terzi della forza di lavoro deve essere in possesso di laurea magistrale;
- essere titolare o depositaria o licenziataria di almeno un brevetto.
Le startup che possiedono i suddetti requisiti possono iscriversi nella sezione speciale del Registro delle Imprese per tre anni, con la possibilità di beneficiare di ulteriori agevolazioni fiscali per altri due anni (in tutto cinque) in presenza di almeno uno dei seguenti requisiti:
- incremento del 25% delle spese destinate alla ricerca e sviluppo;
- almeno un contratto di sperimentazione con una pubblica amministrazione;
- incremento dei ricavi superiore al 50% dal secondo al terzo anno;
- costituzione di una riserva patrimoniale superiore a 50.000 euro, attraverso un finanziamento convertibile o un aumento di capitale a sovrapprezzo che porti ad una partecipazione di minoranza da parte di un investitore terzo professionale, di un incubatore, di un business angel, ovvero attraverso un equity crowdfunding, e un incremento al 20% delle spese di ricerca e sviluppo;
- ottenimento di almeno un brevetto.
Alla fine, la permanenza può essere estesa fino a ulteriori due anni per due volte (pertanto, fino a totali nove anni) per il passaggio alla fase di scale-up, a condizione di uno dei seguenti requisiti:
- aumento di capitale a sovrapprezzo da parte di un OICR di importo superiore a 1 milione di euro, per ciascun periodo di estensione;
- incremento dei ricavi superiore al 100% annuo.
Il mancato rispetto dei nuovi requisiti comporta la revoca automatica dello status di startup innovativa e la cancellazione dal registro speciale presso il Registro delle Imprese.
La legge prevede un regime transitorio per le startup già iscritte nel Registro al 18 dicembre 2024, concedendo loro un termine per adeguarsi ai nuovi requisiti: se sono iscritte da oltre 18 mesi, hanno 12 mesi di tempo dalla scadenza del terzo anno per dimostrare il rispetto delle nuove condizioni; mentre quelle iscritte da meno di 18 mesi hanno 6 mesi di tempo dalla predetta scadenza.
Le startup che dopo un triennio non soddisfano più i requisiti sopra indicati potranno iscriversi nella sezione speciale dedicata alle PMI innovative, sempre che rispettino le caratteristiche previste per questa tipologia di impresa. In tal caso, l’agevolazione per la detrazione IRPEF del 50% (“de minimis”) sugli investimenti in PMI innovative, scaduta il 31 dicembre 2024, non sarà applicabile agli investimenti effettuati nel 2025, permane però quella del 30%.
Nuovi incentivi e agevolazioni fiscali
Infine, la nuova legge si concentra sul potenziamento delle agevolazioni fiscali e degli incentivi agli investimenti in startup innovative, che introduce le seguenti misure principali:
- Detrazioni IRPEF e IRES: gli investimenti nel capitale sociale di startup innovative continuano a beneficiare di una detrazione IRPEF del 30% per le persone fisiche e di una quota di investimento non tassabile per i soggetti passivi IRES per la durata massima di cinque anni di iscrizione nella sezione speciale del registro delle imprese (art. 29 del DL n. 179/2012).
- Incremento detrazioni de minimis: la detrazione del 50% per gli investimenti in startup innovative viene aumentata al 65%, a condizione che rientrino nei limiti del regime de minimis applicabile fino al terzo anno di iscrizione nella sezione speciale del registro delle imprese.
- Credito d’imposta per incubatori e acceleratori: gli incubatori certificati che investono in startup innovative potranno ottenere un credito d’imposta dell’8% sugli investimenti, fino a 500 mila euro annui, a partire dal 2025, con l’obbligo di mantenere l’investimento per almeno tre anni.
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