24 Giugno 2025
Il 26 maggio 2025, presso la Prefettura di Milano, è stato sottoscritto il “Protocollo d’intesa per la legalità dei contratti di appalto nelle filiere produttive della moda”, che coinvolge istituzioni pubbliche, associazioni di categoria e sindacati, con l’obiettivo di garantire una maggiore trasparenza nei processi di selezione e controllo nell’ambito della catena dei fornitori e subfornitori, contrastando condotte di intermediazione illecita (c.d. caporalato), sfruttamento dei lavoratori ed illegalità tributaria e contributiva, che danneggiano un settore strategico per l’economia italiana e la sua immagine anche a livello internazionale.
Il Protocollo si inserisce nel quadro delle normative volte a promuovere la sostenibilità e il rispetto dei diritti umani nelle attività di impresa. Nel testo si richiamano infatti le Direttive UE note come “Corporate Sustainability Reporting Directive” (CSRD) e “Corporate Sustainability Due Diligence Directive” (CS3D), che introducono obblighi di due diligence aziendale sulle tematiche ESG.
Per raggiungere questi obiettivi, il Protocollo si basa su due pilastri: l’istituzione della “Piattaforma di filiera” e di un sistema di premialità per le imprese virtuose.
Piattaforma di filiera: mappare per prevenire
Il protocollo prevede in primo luogo la realizzazione di una “piattaforma di filiera” ossia uno strumento digitale ideato per censire le imprese operanti nel settore moda ed acquisire documentazione relativamente alle componenti della filiera produttiva riguardante contratti, regolarità fiscale e contributiva, salute e sicurezza sul lavoro, rispetto dei CCNL.
L’adesione alla piattaforma è prevista come volontaria, ma comporta un impegno concreto: l’aggiornamento periodico dei dati (almeno semestrale) e la correttezza delle informazioni fornite, a pena di sanzioni. I dati saranno accessibili secondo c.d. “coni di visibilità”, tali per cui nessun fornitore potrà accedere ai dati dei fornitori di livello superiore, di pari livello o di una filiera distinta dalla propria. La Piattaforma verrà sviluppata in un tavolo tecnico coordinato dalla Prefettura di Milano con il supporto scientifico del Politecnico di Milano e sarà realizzata dall’assessorato alla moda della Regione Lombardia. La realizzazione e l’utilizzo della piattaforma non comporterà costi per imprese e brand.
Premialità
Inoltre, il protocollo istituisce un sistema di premialità per le imprese della filiera aderenti alla piattaforma: se questa non evidenzia anomalie rispetto alla documentazione inserita, essa produrrà un “attestato di trasparenza nel settore moda” espresso da un “bollino verde” e l’impresa verrà inserita in una “green list”. Le imprese che otterranno tale “bollino verde” potranno beneficiare di specifiche premialità, come l’attestato di trasparenza nel settore moda rilasciato da Regione Lombardia (valido 6 mesi e rinnovabile) e un canale preferenziale nell’accesso a misure di incentivazione pubblica stabilite dalla stessa regione.
Impegni per Brand e imprese
I brand aderenti si impegnano non solo a promuovere la partecipazione dei propri fornitori alla piattaforma, ma anche ad inserire nei propri contratti specifiche clausole di rispetto delle norme riguardanti lavoro, fisco e sicurezza e ad implementare procedure di onboarding e audit, con cui si prevedono controlli annuali su almeno il 40% dei fornitori di primo livello o sul 30% degli acquisti.
Un tavolo di monitoraggio per garantire l’efficacia
Sarà infine istituito un tavolo di monitoraggio coordinato dalla Prefettura di Milano e composto da tutte le parti firmatarie, che si riunirà con cadenza almeno semestrale per esaminare i dati aggregati forniti dalla piattaforma, le eventuali anomalie emerse dagli audit e le segnalazioni da parte di imprese e brand, attivando – se necessario – verifiche tramite le autorità a ciò preposte.
Il Protocollo ha una durata triennale, rinnovabile automaticamente salvo recesso ed è aperto ad adesioni successive da parte di altri soggetti rappresentativi del comparto moda. Dopo un primo anno di sperimentazione, le parti si impegneranno a rivedere e aggiornare i contenuti sulla base dei risultati ottenuti.
L’obiettivo dell’iniziativa è quindi duplice: verificare il rispetto delle regole e, allo stesso tempo, promuovere una cultura della legalità condivisa lungo tutta la filiera produttiva del settore.
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